Descrizione Progetto
110 METRI AD OSTACOLI
Ragazze e ragazzi in Occidente a Roma soffrono nella loro adolescenza divisi da competizione, differenze di genere, animi fragili, aspettative spesso non raggiungibili. Ragazzi e ragazze ad Aleppo in una zona di guerra, nel bisogno primario di vivere invece si uniscono per lottare l’uno vicino all’altra. Ognuno di loro trova ostacoli nella corsa verso la vittoria , o verso la salvezza. Ognuno di loro cerca di superarli con l’ aiuto dell’ altro o contando sulle proprie forze, nella speranza di un futuro tutto da costruire. Un futuro che sia l’ immagine di una casa solida, non di macerie. L’Europa migliore la costruiscono esperienze diverse, mondi diversi e soprattutto racconti di vita diversi. L’intento è quello di portare lo spettatore a vivere le due realtà nello stesso istante, in un continuo cambio di prospettiva che mira all’idea di un’ Europa accogliente. Cio’ che sta accadendo in questo momento storico rafforza quest’ idea caricandola di speranza. Basta cambiare il punto di vista per capire che l’essere umano è sempre lo stesso , con le sue paure e i suoi bisogni, al di qua’ e al di la’ del confine. E che quel confine, in fondo, non è reale.
Utilizziamo un cinema povero, due attori, pochi oggetti in una stanza vuota ma ricca di umanità. Il nostro gruppo nasce in Toscana in epoca di pandemia. Riprende il nome “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe” che debuttò il 1 gennaio del 1933 in un piccolo locale di Monaco di Baviera dall’idea di Erika Mann, personaggio ribelle e figlia del famoso scrittore Thomas.Con il colpo di Stato hitleriano, “Il Macinapepe” divenne “Kabarett dell’esilio” e fu proposto ovunque Erika e Klaus si trovassero a vivere. Siamo in 4 : Giulia Zeetti attrice e cantante perugina, Daniele Giangreco attore e scrittore, Francesca Parrini e Gabriele Busi tecnici e direttori di montaggio e fotografia. Ci siamo amalgamati durante il periodo della pandemia cercando di rendere vive le nostre idee. 110 Metri ad ostacoli è il nostro primo lavoro autoprodotto.
“Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima.”
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